Capitolo
24
Ritorniamo
in hotel dopo la giornata al mare.
Oggi è l'ultimo giorno del
nostro soggiorno e domani si rientra a casa e alla vita di tutti i
giorni.
In camera il mio signore, stanco dal sole, si sdraia sul
letto e impugna il suo cellulare.
Mi dice:”schiavo, ci pensi tu
ai bagagli vero?”
“So che ci tieni tanto a mettere le mie cose
belle in ordine.”
Sogghigna e intanto vede che mi abbasso al
fondo del letto per sfilargli dai piedi le sue bellissime slip-on che
odorano di un sudiciume strano.
Un misto di sudore, sabbia, acqua
di mare, salsedine, asfalto e chissà cosa...
Mescolato il tutto,
ecco dove appoggiano ora le mie labbra in segno di
sottomissione.
Bacio le sue scarpe e le suole che sono rivolte
verso di me, poiché il mio padrone è prono.
Le sfilo dai suoi
piedi delicatamente e ne aspiro l'umore caldo che ne fuoriesce.
Un
profumo inebriante e deciso.
Il maschio che il mio signore
bellissimo esprime in ogni sua essenza.
E io me ne cibo, mi nutro
di questa malia incantatrice.
Assaporo questa fragranza quasi
fosse palpabile.
Un leggero calcio in faccia mi riporta alla
realtà.
Il mio padrone infatti mi vuole al lavoro:”schiavo, ti
ricordo che domani si parte! Datti da fare!”
Miagolo:”mi
perdoni mio signore.”
Inizio
a fare le borse.
Trovo in bagno, all'interno di un sacco, gli
indumenti usati dal mio padrone.
Lo apro e vengo investito da
un'altra ondata di umori virili.
Vorrei segarmi e sborrare con
ogni singolo calzino o slip dai quali emana una vitalità inattesa
per essere stati chiusi lì dentro.
Ma devo fare ordine, altro che
pensare al mio piacere.
Ritorno in camera e mi piovono in faccia
le mutande che il mio signore indossava poco prima.
Mi
dice:”merda, metti a lavare anche queste, puzzano!”
“Hai
visto che bravo...ho fatto centro!”
Ed io:”grazie
signore.”
Procedo e mentre lavoro il mio re mi parla:”sai che
sul sito ci ha contattato un tipo che ti vuole usare?”
“Finalmente
qualcuno ha capito che non ti ho pubblicato per concederti
gratis.”
“Deve essere uno coi soldi, perché se ti porto da
lui ci dà 200 euro.”
“Anzi...Mi dà 200 euro!”
“Gli è
piaciuta un casino la foto in cui ti metto il mio cazzo nell'occhio.
Mi chiede se fai pompini così o è un fotomontaggio.”
“Dice
che non gli è mai capitato di sfondare un occhio col suo cazzo.”
“Ed
è bello grosso dalle foto che mi manda.”
“E ti assicuro che
non è un fotomontaggio.”
Sprezzante ribatte:”se la cosa va in
porto, penso che avrai un bel problemino da gestire.”
“Ma
fortunatamente sarà solo un tuo problemino...”
“Non mi dicevi
di aver trovato un collirio miracoloso???”
Se la ride di gusto
il mio padrone.
Io invece sono preoccupato, non lo nego.
L'ultima
volta di una cosa del genere per un amico del mio signore, mi è
costata il distacco parziale dalla retina e non so che altro.
Ma
per fortuna poi la cosa si è sistemata praticamente da sola.
Questa
volta non so se sarò così fortunato, ma il mio padrone sembra aver
già deciso.
Che posso fare se non ubbidire?
Non oso chiedere
di vedere le foto del membro mostruoso che dovrò ospitare
nell'orbita del mio occhio.
Spero solo ci ripensi o che sia un
macabro scherzo del mio signore per prendersi gioco di me.
Passano
i minuti e intanto termino i bagagli.
Nel frattempo vibra il
telefono tra le mani del mio padrone.
Eccitato, non mi guarda
neppure e commenta:”come siamo fortunati, è libero martedì
sera!”
“Finite le ferie servo, si torna al lavoro!”
“Occhio
a quello che fai!”
Schiavo
Luca
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